A quanti di voi è successo di parlare di naturismo con altre persone e sentirvi dire "bello, io però non lo farei mai" o peggio "io non sono bigotto, ognuno può fare quello che vuole, ma io non lo faccio"? Molte persone hanno paura di spogliarsi per colpa di un pudore eccessivo, retaggio di una dominazione culturale cattolica secolare. Altre hanno paura di mostrare il loro corpo pensando al confronto con quelli perfetti della televisione (dimostrando di non aver colto affatto lo spirito del naturismo). Vorrei dire, proprio a quest'ultima categoria di persone, che chi pratica naturismo con lo spirito giusto (e non per una curiosità morbosa verso il corpo dell'altro sesso) non si cura affatto delle imperfezioni altrui (mi riferisco ad esempio alla cellulite o le tette cadenti per le donne, e alla pancetta o l'assenza di muscoli per gli uomini). L'importante è riuscire a vivere a pieno il contatto tra il proprio corpo e l'ambiente naturale (che può comprendere altre persone nude intorno a noi) vincendo quel senso di pudore che stranamente, in natura, ha soltanto l'"uomo".
venerdì 13 aprile 2007
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