lunedì 26 febbraio 2007
La mia prima volta
"Era da tempo che desideravo entrare in una comunità di naturisti, o almeno poter praticare il naturismo con qualcuno, ma Palermo è una città un po' chiusa da questo punto di vista, così avevo abbandonato l'idea. Ogni tanto se ero solo in casa mi spogliavo e giravo nudo tra le stanze, ma niente di più. Poi un giorno ho conosciuto Anna , una persona meravigliosa dalla mentalità molto aperta, una ragazza sempre piena di proposte interessanti (è lei che mi ha chiesto di aprire questo blog). Anna mi propose di andare con lei e Francesco (un mio vecchio amico, nonché suo ragazzo) alla foce del platani a fare naturismo. Io dissi subito di si, era una vita che aspetavo questa occasione e non me la sarei fatta scappare, ovviamente portai anche una mia amica per evitare alcuni momenti "imbarazzanti". Abbiamo trascorso una giornata meravigliosa tutti e quattro completamente nudi, abbiamo fatto il bagno, io sono anche riuscito a ustionarmi il sedere che non era affatto abituato a prendere il sole. C'è anche stato un momento di particolare ilarità quando un nordafricano che passava di là ci ha trovati tutti e quattro distesi nudi: è rimasto sconvolto e deluso. Quando è arrivato il momento di tornare mi è pesato dovermi rivestire. In seguito abbiamo ripetuto l'esperienza in gommone e in una sauna e abbiamo anche preso contatti con un'associazione naturista locale (peraltro senza essere mai andati ad uno dei rari incontri), ma il ricordo di quella giornata resta il più bello... spero di poter rivivere questa esperienza in spiaggia, magari con ancora più gente. E voi lettori, avete mai provato la sensazione di stare nudi a prendere il sole o completamente immersi nell'acqua? "
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1 commento:
Essì! Naturismo e nudismo a me sembrano due visioni diverse. A Barcarello c'erano decine di nudisti, per non dire di Levanzo. Allo Zingaro invece si praticava il naturismo selvaggio. Quando? Fine '70 inizi '80. Tra Giugno e Settembre gente di tutta la Sicilia, Italia anzi Europa migrava verso lo Zingaro con tende e masserizie. File indiane si snodavano per il sentiero a picco sul mare, non era facile come è adesso e da Scopello ci voleva più di un'ora per arrivare. Dopo un'ora sotto il sole, lo Zingaro era una visione, si mollavano carico e vestiti e ci si tuffava nell'acqua cristallina. Si restava lì quanto si voleva, una settimana o un mese, con le tende mimetizzate sotto i carrubbi tra la macchia mediterranea, decine e decine di persone. I più attrezzati erano i siciliani, portavano con sé legumi, cereali e pasta, olio etc, qualche lenza nella speranza di tirare su un pesce, gli stranieri invece solo scatolette ma se restavano per qualche giorno li trovavi attorno al pentolone del minestrone. Ogni tanto qualcuno andava a Scopello (vestito) per comprare uova, formaggio e qualche chilo di pane. La frutta e la verdura la trovavamo tra la macchia: fichi, pere, prugne, uva, giri e cicoria in certe zone umide. L'acqua l'attingevamo da un pozzo nei pressi di una spiaggia ma era salmastra, per l'acqua potabile andavamo fino alla sorgente sopra Uzzo, tre quarti d'ora di sentiero. Lì c'era un'altra comunità sparsa tra la grotta e la spiaggia, però avevano l'acqua dolce e le mandorle ma non i fichi, a volte ci scambiavamo la frutta :-) Si andava via col magone alla gola e la speranza di tornare presto, le vettovaglie rimaste le mettevamo nei sacchi e le appendevano ai rami dei carrubbi a beneficio di chi dopo di noi, magari al tramonto, arrivava allo Zingaro sprovvisto di cibo: succedeva spesso perché c'era gente che decideva all'improvviso di scappare dalla città e scoppare in quell'oasi selvaggia, panza e presenza. Torre Salsa? Per fare un bagno nudo sono andato oltre il punto dove sostano i nudisti o naturisti, per non disturbare gente che non conosco e per godermi in solitudine il mio momento di libertà totale. Bel posto ma il naturismo dello Zingaro, vuoi mettere?
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